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CURIOSANDO IN BIBLIOTECA: L’ENCICLOPEDIA TRECCANI E I LIBRI DEL COLLEGIO-CONVITTO DI LUINO

Nel 2009 la Biblioteca del Convitto è stata riordinata, ricatalogata e ricollocata da una ditta esterna specializzata.
Il lavoro, voluto dal direttore del convitto in quegli anni Paolo Sarnari, è stato condotto sulla base di un catalogo – inventario manoscritto, redattoF 1 a partire dal 1985 su disposizione del Rettore Michele Milella, tenendo conto dei libri dispersi o non più reperibili, accogliendo i libri provenienti dal Convitto Femminile e progressivamente aggiornato, con i volumi donati nel 1987 dall’ex convittore Gregorio Mondelli e con i nuovi acquisti, favoriti negli anni Novanta dall’ultimo direttore residente, Paolo Simoneschi. Questo catalogo manoscritto si basa su un altro degli anni Settanta – primi Ottanta, a sua volta compilato sulla base di uno o più cataloghi precedenti. 

Il lavoro della ditta, intrapreso dopo un altro periodo di chiusura della biblioteca, si è svolto secondo i criteri di classificazione decimale Dewey, che prevede una suddivisione delle conoscenze in 10 sezioni (000 – Opere Generali; 100 – Filosofia; 200 – Religione; 300 – Scienze Sociali; 400 – Linguistica; 500 – Scienze pure; 600 – Tecnologia; 700 – Arti; 800 – Letteratura; 900 – Geografia, storia e discipline ausiliarie). Ogni sezione è suddivisa decimalmente, per individuare area geografica, genere e periodo

di ogni opera, identificata da un codice costituito da tre cifre, eventualmente seguite da un punto (.) e da una o più cifre, per ancora più particolari identificazioni, dalle prime tre lettere del cognome dell’autore, seguite dalle cifre progressive corrispondenti al numero di sue opere presenti in biblioteca. 

Le opere enciclopediche e di varia consultazione sono state catalogate con numerazione progressiva, preceduta dalla sigla CON.
Le collezioni di CD musicali, di VHS e DVD d’argomento vario sono state catalogate con numerazione progressiva, preceduta dalla sigla CD, VHS o DVD.
Le altre opere, edite dalla fine dell’Ottocento agli anni Cinquanta del Novecento, meno frequentemente richieste e consultate, sono state ricatalogate, adottando una numerazione progressiva, preceduta dal convenzionale acronimo I.N.O.I.C.S. (Istituto Nazionale Impiegati Civili dello Stato), e sistemate nella Sala Mario Leone.
A parte sono stati numerati e ricatalogati i volumi che compongono il Fondo Mondelli, donato al Convitto nel 1987 dall’ex convittore Gregorio Mondelli, collocato in librerie nel corridoio delle aule.
Altre opere sono state accantonate, perché variamente danneggiate.
Il risultato complessivo del lavoro è stato poi informatizzato dal personale del convitto, realizzando così un catalogo consultabile facilmente col computer e che può essere stampato e salvato su appositi supporti. Si è così avuta l’occasione per indagare alcuni aspetti e curiosità riguardanti la formazione della nostra biblioteca. Molti libri vennero appositamente acquistati proprio dalla Direzione dell’INOIS, come testimoniato da numerose comunicazioni d’ufficio, reperibili in archivio. E’ il caso dell’Enciclopedia Treccani, i cui primi trentasei volumi furono acquistati nel 1940 (f. 1, 2).F 2Negli anni Novanta l’opera è stata aggiornata con l’acquisto dei volumi di Appendice e dell’enciclopedie del Novecento, di Storia dell’Arte Medievale, delle Scienze Fisiche e delle Scienze Sociali, edite anch’esse dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana.
Particolare è il caso dei volumi provenienti dal Convitto di Luino, che nel catalogo manoscritto occupano la numerazione dal 1037 al 2211, con data di immissione 31/05/1952. Non abbiamo altra documentazione né per il momento siamo riusciti a reperire altre notizie in proposito, ma è probabile che essi siano stati assegnati al convitto di Spoleto alla chiusura del Collegio – Convitto di Luino, di cui abbiamo reperito in rete il Programma, cioè il regolamento interno e di accesso (scarica il pdf allegato). La dotazione comprende libri di vario argomento editi negli anni Venti/Quaranta, fra i quali spiccano quelli di una ricca collezione di biografie, edita da Mondadori, che, tra i tanti, comprende titoli come l’”Autobiografia delle lettere” di Giuseppe Verdi e quelli un tempo rinomatissimi curati dal grande scrittore anglo-austriaco Stefan Zweig (Maria Antonietta, Fouché, Magellano, Maria Stuarda) (f. 3), e due collane, abbastanza integre: I Grandi Scrittori Stranieri, della UTET (f. 4), F 4 F 3e la Biblioteca Agricola, edita da Paravia negli anni Venti e Trenta (f. 5). 

La prima è un’illustre collana edita a partire dal 1931, in cui, analogamente F 5 vecchia B.U.R. (Biblioteca Universale Rizzoli), comparvero spesso in prima traduzione italiana opere di scrittori come Gottfried Keller, Sándor Petöfi, Henry Frédéric Amiel, Duiliu Zamfirescu, Juliusz Slowacki, Friedrich Ebbel, Friedrich Maximilian Klinger, August Strindberg, Armando Pacio Valdés, e altri sette-ottocenteschi.
Nella seconda collana compaiono titoli che rimandano ad una attenta cultura agraria, che proprio negli anni Venti conosceva un impulso di tipo industriale, grazie anche alla diffusione degli istituti professionali agrari, che avrebbe senz’altro definitivamente modificato il sapere tradizionale. I volumetti hanno una sobria ed elegante veste grafica, con deliziosi disegni in copertina, con titoli come La Barbabietola, Il granoturco, Il pioppo, Il cavolfiore di Iesi, L’igiene dei piedi degli equini e dei bovini, L’asino, Salice e vimini, I pascoli alpini, il letame, La guida del vaccaro, Cento noterelle fitopatologiche. Quest’ultimo, del biologo ed entomologo Ettore Malenotti, è articolato in capitoletti dai titoli attraenti: Riposo estivo degli insetti, Riposo estivo degli insetti, Lo stile novecento e gli insetti (“Questo stile novecento, tutto semplicità e chiarezza di linee, par fatto apposta per essere in armonia con l’essenza stessa del Fascismo; ed anche nei riguardi degli insetti, non se ne poteva inventare uno che meno di così li favorisse nelle loro malefatte”), La fame d’aria degli alberi, L’Afelino del melo è dappertutto, La Psilla del pero, Le grillotalpe, Lo Zabro gobbo, Il Tonchio dei piselli, ecc. ecc.
Certo, in tempi di informatica pervasiva ed invasiva viene da chiedersi chi mai leggerà i libri di questa collana, d’altronde così specifica e probabilmente superata sotto molti aspetti, così come sarebbe da indagare quanti fra i lettori del nostro sito hanno finora mai letto cose di Zamfirescu, ma crediamo che un patrimonio  librario del genere debba essere senz’altro custodito gelosamente.   

Roberto Quirino

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