1893-2013, IL CONVITTO DI SPOLETO COMPIE CENTOVENTI ANNI. I PRIMI CONVITTORI (PARTE SECONDA): FRANCESCO E UMBERTO FRAGASSO, UBALDO PIERONI

 

Fra le carte del Rettore Giuseppe Tei, una parte è composta da lettere di ex convittori, che  non avevano avuto modo di conoscerlo né come Censore né come Rettore. Fra queste è una lettera  di Umberto Fragasso (f. 1 e f. 1a), entrato in  Convitto nel 1893 col fratello Francesco. Anzi, qui Umberto ricorda di aver conosciuto Tei in una sua visita al convitto del 1925.

La lettera è datata 31 agosto 1956 ed è molto interessante per più motivi.

 

E’ su carta intestata della ditta Baldoni, Bartoli e Co. di New York (f. 2), tutt’ora attiva, specializzata nella costruzione e nel restauro di strumenti musicali, in particolare di fisarmoniche,  organetti e altri aerofoni, presso la quale, evidentemente, il nostro, ormai in pensione, aveva lavorato.

Umberto vi menziona una trasmissione radiofonica dal Convitto, evidentemente andata in onda non molto tempo prima, che egli stesso aveva richiesto a Lucio Basco, corrispondente della stazione WOV di New York e Roma. Aveva potuto così riascoltare, dopo 63 anni, anche la voce di un suo compagno, Ubaldo Pieroni, che  intuiamo essere entrato anche lui in Convitto proprio nel 1893.

La stazione radiofonica newyorkese WOV era nata nel 1927 come WGL.  Assunse il nuovo nome l’anno successivo, quando le sue strumentazioni furono aggiornate da un immigrato siciliano, John Iraci.  Collegandosi ad altre emittenti analoghe di Filadelfia e di Atlantic City, Iraci caratterizzò la stazione come emittente rivolta non più alla sola comunità siciliana.

Nel 1946 WOV installò un suo studio a Roma, a Porta Pianciana. Nel 1959 cambiò nome in WADO e come tale è ancora attiva, dopo aver attraversato varie vicissitudini, per il pubblico ispano-americano.

Della trasmissione dal Convitto di Spoleto sembra essere ormai persa ogni memoria, tanto che nemmeno il compianto Mario Leone ricordava questo episodio.

Alla lettera a Giuseppe Tei Umberto allega un pieghevole che riporta la sua traduzione dell’inno nazionale americano (f. 3_1 , f. 3_2 e 4), dedicata a “A Woodrow Wilson / Presidente degli Stati Uniti / Campione della Democrazia” e definita “ Unica traduzione ritmica e libera per Umberto Fragasso”.

Umberto doveva essere emigrato negli Sati Uniti ormai già da qualche tempo, quando chiamò presso di sé il fratello Francesco. Infatti, è datata 9 ottobre 1909 una richiesta del Consiglio d’Amministrazione dell’INOIS al Rettore Schiavetti, affinché si interessi per procurare a Francesco, “già alunno in codesto Convitto”,  i documenti necessari per il passaporto (f. 5).

Le lettere e i documenti relativi ai fratelli Fragasso rappresentano uno spaccato veridico e tangibile di un momento storico particolare dell’emigrazione italiana in America, comprendendovi il ruolo svolto dalla stazione WOV, il cui corrispondente Lucio Basco si rese ancora noto per altri servizi sul campo, in cui avvicinava gli emigrati soprattutto siciliani alla loro terra d’origine, come abbiamo appreso attraverso una breve consultazione in quell’incredibile enciclopedia che può essere il Web.

Ancora una volta, buona lettura e, come sempre, non fate mancare i vostri commenti!!!!

Roberto Quirino

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