Clan 66 Settimanale Convitto Enpas Maschile

Clan 66 Settimanale – prima uscita (clicca per scaricarlo)

 

Così s’intitolava quello che nel 1966 è stato l’ultimo tentativo, a nostra conoscenza, di creare un giornalino interno del Convitto spoletino, almeno fino a tempi recenti.

CLAN 66 uscì in 7 numeri, di cui 5 conservati nell’archivio del convitto, mancandone i nn. 3 e 4. La prima considerazione che si può fare è che, accantonato il progetto del RISVEGLIO, i redattori di CLAN 66 recuperarono l’impronta goliardica della SVEGLIA, rivolgendo i loro strali satirici soprattutto nei confronti della motocicletta e della “nuova” auto dell’istitutore Alessandro Ferracchiato, motivo che ricorre in diversi numeri del nuovo giornalino; deliziosa è la poesia dedicata a Ferracchiato nel n. 5, a firma di Antonio Dell’Onze.

Ancora in chiave satirica, ricorrono le rivendicazioni per un miglioramento della vita quotidiana, specialmente per quanto riguarda l’estensione della libera uscita e di un migliore uso del tempo libero, con la richiesta di una maggiore frequentazione del cinema. Traspaiono fatti della Spoleto dell’epoca, come l’alluvione del 1966, quando il modesto torrente Tessino inondò la parte bassa della città. Spazio più ampio e una trattazione competente sono dedicati allo sport, alle varie discipline in cui veramente eccellevano i convittori, nel calcio, nel basket, nella pallavolo e nella scherma. A quest’ultimo proposito, nel 5 è ricordata l’irruenza di Nello Guarnaccia, di cui molti ricorderanno le terribili urla quando si lanciava nei suoi irruenti assalti. Nel n. 7 è ricordata la partita di calcio del 10 marzo, quando il Presidente dell’ENPAS Palmiro Foresi fischiò il calcio d’inizio, in occasione del 75° anniversario della fondazione del Convitto. Ricorrono allusioni alle mode e alle canzoni dell’epoca: il beat (con la simpatica presa in giro dell’”antibeat” Francesco Rauso), Sandie Shaw, la cantante scalza, parodiata dallo straordinario Umberto Carcò (detto anche la Befana, per la sua arguta fisionomia), nella mitica Rivista teatrale del 12 febbraio Insomma, anche nel CLAN 66 non mancano occasioni di riflessione non solo sul “come eravamo”, ma anche sulle caratteristiche di un’epoca e dell’istituzione convittuale.

 

A conclusione della pubblicazione di questo giornalino, presenteremo le lettere delle autorità cui furono inviate copie di CLAN 66: ne apprezzeremo, nel bene e, perché no?, nel male i toni paludati e magniloquenti, insieme con quelli teneramente partecipi degli anziani ospiti della Casa di Riposo di Monteporzio Catone.

Ancora una volta, buona lettura e buon divertimento a tutti, con la preghiera di non far mancare commenti ed osservazioni, con la raccomandazione a chi li avesse di farci avere i numeri mancanti (3 e 4), scannerizzandoli in .PDF ed inviandoli con cortese sollecitudine allo scrivente roberto.quirino@alice.it o all’amministratore del sito Sergio Arculeo.

 

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