L’Alluccone

Riprendiamo la pubblicazione del materiale d’archivio, intrapresa nei mesi precedenti con l’intento di celebrare il 50° anniversario dell’Associazione Ex Convittori. Le copie della Sveglia sono state recuperate nei faldoni dell’avvocato Nino Fabrizio, evidentemente pervenutegli in omaggio dal convitto.
Il giornalino che presentiamo oggi è visibile nella bacheca, allestita anni fa da Paolo Simoneschi, ultimo direttore “residente”,  nella Direzione di Piazza Campello, in cui sono esposte altre curiosità che contiamo di pubblicare prossimamente. L’ALLUCCONE (clicca per scaricarlo) ci è pervenuto in quest’unica copia, il n. 3 del 4 marzo 1929.

Alluccone, in dialetto napoletano,  viene da “alluccare”, alzare la voce, strillare, gridare. Vale anche come rimproverare: un bambino irrequieto viene alluccato se combina pasticci. L’origine è  sicuramente dal latino medievale. Infatti si indicava con alucus (quindi alucari e poi alluccare) l’allocco, uccello caratteristico per i suoi strilli ed allucchi. Non sappiamo se si tratta di un giornalino “autorizzato”. Sembrerebbe, invece, un divertimento, nato nell’ambito di un gruppo di coetanei e compagni. Oltre che per la veste manoscritta, è notevole per l’interesse suscitato dai riferimenti al regime fascista, alla sua organizzazione paramilitare (i “plotoni”), a suoi momenti ed episodi allora attuali, come i Patti Lateranensi, dell’11 febbraio 1929, e alle “purghe”. Il riferimento alle purghe, a pagina 6, ci sembra anzi piuttosto coraggioso: “Stipula l’atto (i Patti Lateranensi)) Mussolini lesto / perché sa come all’Italia urga / ma io per ‘far’ più presto / ho preso già la purga”.
Redattori dell’Alluccone sono Gabriele Dubois, Mario Genna, Camillo Leporati e Giuseppe Pompei, ovviamente convittori in quegli anni (Camillo Leporati dal 1921 al 1930). Ugo Presazzi ricorda che Gabriele Dubois interveniva spesso agli incontri romani dell’Associazione e che lo stesso si è speso per aiutare nella ricerca del lavoro ex convittori di più recenti generazioni. Qualcuno è in grado di precisarci i periodi in cui i su citati sono stati in Convitto, insieme con gli altri, i cui nomi ricorrono nelle pagine dell’Alluccone?  qualcuno ne ha i ritratti fotografici? E ci riferiamo a Giovanni Tudino, Arnaldo Versari, Santoro (Corrado, Emanuele? Manlio?), Antonio Saporito, Salvatore Vienna, Alberto Lucci (se non sbagliamo, fra i morti delle Fosse Ardeatine), Manfredi (Alfredo? Giuseppe?).
L’ALLUCCONE è riprodotto nelle sue condizioni attuali di conservazione: sarà più agevole leggerlo ingrandendone le pagine con lo zoom.

Roberto Quirino

 

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